
Consigli per l’allattamento
In Pillole: Cosa fare se ci sono problemi ad allattare il bambino? Un valido consiglio per l’allattamento è rivolgersi ad un buon osteopata per individuare quei problemi, spesso dovuti al parto, in grado di rendere difficoltosa la suzione o la produzione di latte materno.
Quando parliamo di neonati e delle prime fasi della vita, generalmente parliamo anche di allattamento al seno…oppure no?
Purtroppo al giorno d’oggi in tema di allattamento naturale e consigli per l’allattamento la società ha preso vie “alternative”, andando verso un tipo di nutrizione artificiale: sta prendendo piede l’idea che la mamma non ha abbastanza latte oppure che il bambino risulterà quasi “viziato” dall’allattamento naturale, ritardando cosi il processo di indipendenza dalla madre.
Tutto questo è vero?
L’allattamento artificiale fa il gioco delle aziende che ci speculano e sebbene non sia il male assoluto va ricordato che questa ‘cultura della separazione’ sembra non tenere in considerazione il legame naturale fra una mamma e il suo bambino, ignorando tutti quegli aspetti psichici e biologici che possono trovare sintesi e completezza solo nel rapporto diretto madre figlio.
A tal proposito anche il ministero della salute si è espresso con dei consigli per l’allattamento, sostenendo che l’allattamento al seno esclusivo per i primi mesi assicura salute, crescita e sviluppo ottimali.
Quando l’allattamento naturale è difficoltoso
Cosa fare quando nascono dei problemi relativi all’allattamento naturale? Prima di dare consigli per l’allattamento, cominciamo col dire che le problematiche possono riguardare sia la madre che il bambino.
Il neonato può presentare una suzione difficoltosa, cioè delle difficoltà nella poppata che gli impediscono di prendere la giusta dose di nutrimento e che lo affaticano troppo; la madre, dal canto suo, può presentare delle difficoltà a produrre il latte necessario per soddisfare la richiesta del neonato.
Ma a cosa sono dovuti questi problemi?
Le cause possono essere tante ed è bene rivolgersi a dei medici per verificare che non vi siano problemi molto seri a livello orale o neurologico, sebbene in molti casi una disfunzione di questo tipo abbia una causa difficilmente decifrabile e non immediatamente nota.
Nel momento in cui non ci sono problemi organici importanti possiamo trovare un valido alleato per darci consigli per l’allattamento e soprattutto soluzioni a problemi che sembrano sfuggire a una risoluzione: l’osteopatia neonatale.
Cosi come l’osteopatia si è rivelata molto utile in fase di gravidanza [leggi l’articolo “Osteopatia in Gravidanza”] possiamo contare su questo valido supporto anche in queste prima fasi del rapporto fra madre e bambino.
Osteopatia: una soluzione efficace
Durante la fase di travaglio, in particolare nel momento in cui questo è stato troppo lento o traumatico, si possono creare quelle che in osteopatia vengono chiamate “disfunzioni craniche” che rendono difficile la fase di suzione per il piccolo.
Gli stiramenti e le compressioni subite dal neonato durante il parto riescono ad alterare lo sviluppo osseo e la funzionalità di alcuni nervi cranici ma fortunatamente è proprio in questa fase che la malleabilità delle ossa e la possibilità di rimodellamento dei tessuti sono al loro massimo.
Cosa fa un bravo osteopata per cercare di risolvere il problema?
Dopo aver accolto la storia personale del parto dalla madre si procede con un esame palpatorio per verificare se vi sono tensioni a livello toracico, cranico e cervicale, seguito da un test della suzione per evidenziale eventuali movimenti scoordinati di lingua a mandibola.
Una volta scoperte le cause delle difficoltà si passa al trattamento osteopatico vero e proprio che ha lo scopo primario di liberare tutte le zone con restrizioni individuate ad una prima analisi.
I benefici di questo trattamento si vedono fin da subito ma potrebbero essere necessarie alcune sedute per portare a completa risoluzione il problema, poiché utilizzando tecniche di manipolazione dolce non invasive la risposta può essere molto individuale.
E se la madre avesse qualche difficoltà a produrre latte?
Anche in questo caso si può percorrere la via osteopatica, per esempio è possibile agire con la stimolazione di aree riflesse sul dorso.
I nostri consigli per l’allattamento: buone norme generali
Il primo consiglio che ci sentiamo di dare è di allattare il bambino al seno a richiesta, senza staccarlo prima che abbia finito la suzione.
In secondo luogo raccomandiamo di non smettere mai di allattare il bambino: se ci sono dei problemi non bisogna farsi scoraggiare, in questo senso l’osteopata potrebbe essere un validissimo aiuto. Se il bambino lo richiede, cercate di essere sempre presenti per allattare, anche di notte.
I neonati fanno poche distinzioni fra notte e giorno, cercate di tenerlo vicino, in culla, in modo da poter rispondere alle sue esigenze anche “fuori orario”: è un po’ faticoso ma ne vale la pena.
Non sottovalutate mai il latte materno: non ascoltate pubblicità oppure opinioni di presunti medici che ne sconsigliano l’uso. Il latte materno è un alimento “vivo”, personalizzato, nutritivo e vitale; non c’è assolutamente nulla di così completo, ‘calibrato’ e -aggiungiamo noi- economico.
Il supporto paterno è importante.
Un buon padre non solo si dovrà occupare di gestire le varie situazioni familiari al fine di sgravare la madre da impegni ma potrà anche essere d’aiuto nell’allattamento nel caso in cui il latte materno venisse spremuto e conservato per nutrire il bambino in un secondo momento. Non dimentichiamo nemmeno che il padre svolge un importantissimo ruolo a livello di supporto psicologico.

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